La Grotta della Sibilla
Sul lido del Castiglione, presso la necropoli dei Cumani, si
può rintracciare la cosiddetta Grotta della Sibilla. Essa non rassomiglierà certo
allautentica e splendida Grotta di Cuma con "le cento vie e i cento
antri", situata sotto il Tempio di Apollo.., né a quella falsa e modesta, presso
il Lago dAverno, al "primo entrar nel doloroso regno"... E
una grotta ben semplice, rustica, di... villeggiatura, ma, per contro, il luogo è
oltremodo romantico e suggestivo, come lo è tutta la riviera del Comune di Casamicciola.
La Sibilla veniva qui, secondo alcuni, nella stagione estiva, attratta dalle acque e dalle
stufe medicamentose. Altri, invece, alludono ad un suo soggiorno forzato fra questi mirti,
viti e ginestre... Essa sarebbe stata perseguitata dal tiranno Aristodemo e si sarebbe
rifugiata presso il Castiglione, come tante famiglie cumane che si erano ribellate contro
i noti metodi di governo introdotti dal suddetto padrone del Regno di Cuma: nella
gioventù egli eccitava passioni sensuali; negli uomini maturi uccideva, con lavoro e con
tasse, tutte le aspirazioni; nei vecchi provocava sentimenti religiosi... Il
"carnevale" di Aristodemo durò circa quattordici anni. Dopo la fine del mostro
- fu ucciso dalla bella Senocrita - la Sibilla, senza dubbio, ritornò nella sua dimora
principesca sotto lAcropoli di Cuma. Ma, secondo la tradizione, essa, in questa
stessa grotta, presso la quale ci troviamo, avrebbe annunziato la venuta del Redentore.
Il rev. O. Buonocore, nelle sue Leggende Isclane, afferma che i pescatori avessero
raccolto i seguenti responsi "sulle foglie mezzo aggrinzite dal sole e inzuppate
dacqua: una vergine concepirà e partorirà un Figlio... e rifioriranno i tempi di
Saturno... farà trionfare la giustizia... pieno di mansuetudine... tornerà lordine
dal mare al mare".
Coloro che avranno dimenticato il vero essere della Sibilla o delle Sibille troveranno
nella seguente "carta didentità" elementi sufficienti, per poter
eventualmente più o meno emanciparsi dalla scienza dei ciceroni e dei "conoscitori
non autorizzati". Eccola in poche parole: Si contano parecchie Sibille. Quella detta
Eritrea o "cumana", proveniente dallAsia Minore, si chiamava Deifobe o
Erofile (cara a Era, a Giunone). Secondo altri: Cassandra (allora figlia di Priamo?) o
Amaltea... Era figliuola di Glauco. Vergine, secondo alcuni. Secondo altri: Apollo non
potè essere da lei corrisposto che al patto di farla vivere tanti anni quanti granelli di
arena avrebbe potuto tenere in una mano.
Visse molti secoli. Infine non le rimase che la voce per profetare. Eraclito ricorda che
la Sibilla parlava senza sorridere, non si truccava e non adoperava profumi... Grazie a
Eraclito le profezie della Sibilla furono lanciate nel gran torrente del pensiero
filosofico. Essa scriveva i vaticini sulle foglie degli alberi. Una raccolta di tali
oracoli, in versi greci, fu, per mezzo duna vecchia sconosciuta, venduta a Tarquinio
il Superbo, ma andò perduta nell82 durante lincendio del Campidoglio. Fu
formata una nuova collezione, scritta da ebrei ellenizzati, ma questa venne distrutta per
ordine del celebre generale Stilicone nel 405. La Sibilla amava lautore del poema
Farsaglia. Sarà poi vero? Divenne immortale sopra tutto per aver accompagnato Enea
nellinferno e, come abbiamo detto sopra, per aver annunziato il ritorno dei tempi di
Saturno: la venuta di Cristo. Gli oracoli sibillini, esistenti tuttora, sarebbero, secondo
il Reinach, imitazioni giudeo-cristiane, sebbene sian citati come testi ispirati dai SS.
Isidoro e Girolamo e ricordati nella messa cattolica dei defunti: Teste David cum
Sibylla.
W. Frenkel,
in LIsola dIschia, nuova guida, II edizione, 1928
"Sotto
il sole di Casamicciola Terme"
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Momenti particolari di vita e di storia locale estratti da "La Rassegna d'Ischia"