Il
Servo di Dio Venerabile
Can. Giuseppe Morgera
(1844-1898)
Fu zelante pastore di anime, umile, caritatevole e dotto.
Come parroco aiutò la popolazione di Casamicciola
a risorgere dal devastante terremoto del 1883
"Voglio diventar sacerdote"
Nato il 1° gennaio 1844, a Casamicciola, da Francesco e Maria Giuseppa De Luise,
trascorse la sua infanzia con i nonni materni (Francesco De Luise e Antonia Castelli)
nella Casina reale di Villa dei Bagni in Ischia, di cui il nonno, già sergente dragonale,
era custode. Sin da piccolo espresse il desiderio di diventar sacerdote. Nominato chierico
della cappella della Casina reale, poté, grazie all'aiuto dei Borbone, entrare in
Seminario. Fu ordinato sacerdote il 22 settembre 1866 dal vescovo Felice Romano nella
Cattedrale d'Ischia e, il giorno dopo, celebrò la prima messa nella chiesa del Purgatorio
di Villa dei Bagni (San Pietro).
Il definitivo trasferimento a Casamicciola
Nel 1868 si recò a Roma ove si iscrisse ai corsi di teologia morale presso la Pontificia
Università Gregoriana, ma nel maggio del 1869 dovette rientrare per la malattia del
padre. Il ritorno definitivo a Casamicciola avvenne precisamente il 28 novembre 1869. E il
1869 fu un anno di lutti per il giovane sacerdote: in maggio, perse il padre, in
settembre, la nonna materna, Antonia Castelli, e, in ottobre, nonno Francesco. Alla morte
del nonno, si trasferì, con la mamma e la sorella Filomena, da Ischia a Casamicciola. Il
1869 fu, quindi, un anno cruciale per il venticinquenne Morgera: adesso era il capo
famiglia e doveva reinserirsi nel tessuto sociale di Casamicciola. Basteranno tuttavia cinque anni a don Giuseppe Morgera per ben reinserirsi
nella cittadina natia ed anche le Autorità cominciarono a prendere in considerazione il
piccolo cappellano della chiesetta del Buon Consiglio. Fu questo anche un intenso periodo
di studio e divenne oratore ricercato non solo in tutta l'isola, ma in Napoli e, nel 1882,
predicò un novenario in preparazione alla festa di Maria SS. del Rosario in Torre
Annunziata. Nel 1882 fu prescelto come viceparroco.
Quel terribile 28 luglio 1883
Estratto ferito dalle macerie, nel terremoto del 28 luglio 1883, in un modo ch'egli stesso
giudicava miracoloso, dopo alcuni mesi in ospedali di Napoli, partì, per qualche tempo,
per Gaeta, presso l'arcivescovo Nicola Contieri, suo grande amico già da tempo, il quale
vedeva in lui il più valido e sicuro collaboratore per attuare il suo piano pastorale.
Ritornato in patria fu eletto parroco e per ben tredici anni si adoperò con impegno e
dedizione, affine Casamicciola avesse di nuovo il suo Tempio parrocchiale, il quale fu
benedetto il 31 maggio 1896. Già nel 1885, tuttavia, su sua richiesta a Papa Leone XIII,
la chiesa era stata consacrata e dedicata al Sacro Cuore di Gesù con Santa Maria
Maddalena come contitolare. Nel tempo successivo al terremoto, don Giuseppe Morgera fu un
vero angelo di carità: dimentico di se stesso, si dedicò a servire i più bisognosi. È
questo il momento in cui la sua carità tocca la vetta massima della donazione ai fratelli
più bisognosi.
Un Tempio del signore per una Casamicciola unita e rinnovata nello
spirito
Don Giuseppe consacra le migliori risorse della sua fede e zelo per la gloria
di Dio alla costruzione della nuova parrocchia.
Vuole che il nuovo tempio sia non solo il simbolo di una Casamicciola risorta dalle ceneri
della distruzione, ma, soprattutto, la prova tangibile di una Casamicciola unita e
rinnovata nello spirito, nella fratellanza e nell'amore. Dovette superare non poche
difficoltà, incomprensioni, ma alla fine ebbe il nuovo tempio, quel tempio che ancora
perdura testimone della sua fortezza nella fede e nell'amore. Della ricostruzione della
Parrocchia soltanto il Servo di Dio s'interessò fin dal momento della sua investitura
canonica nella Chiesa di Sant'Antonio al Mortito, prima sede provvisoria della parrocchia.
Ebbe, infatti, chiara la visione che la ricostruzione della parrocchia sarebbe stata non
solo il simbolo di una Casamicciola risorta, ma soprattutto la prova tangibile d'una
Casamicciola unita e rinnovata nello spirito, sopite le discordie e superati i meschini
interessi. Il Servo di Dio, pur lodando e ringraziando quella gara di solidarietà,
nazionale e internazionale, che aveva fatto sì che Casamicciola non si sentisse
dimenticata né abbandonata al proprio destino, volgeva soprattutto lo sguardo ai suoi
parrocchiani e si preoccupava. Figlio del popolo, viveva in mezzo al popolo, ne conosceva
le esigenze, le capacità e le virtù, ma anche i difetti, i tentennamenti e, in quel
periodo, quella tentazione a lasciarsi andare, perché ancora inebetiti dallo choc
traumatico non solo, ma anche perché sollecitati da una certa facilità, in quel primo
momento, di avere a volte sostanziosi sussidi. Il parroco si accorgeva che quella
tentazione era naturale dopo una simile catastrofe, voleva salvare la loro dignità,
voleva che non fossero degli eterni mendicanti, degli eterni assistiti, ma trovassero in
loro stessi la forza di risollevarsi da una prostrazione che sembrava procrastinarsi.
Voleva un Tempio del Signore che li accogliesse tutti, figli della stessa terra, nella
quale non dovevano più considerarsi degli scampati; dimentichi delle discordie,
affratellati nel rivolgere a Dio, al Cuore di Gesù, alla Vergine e alla loro Santa
Protettrice, S. Maria Maddalena,
una preghiera
corale nella quale confluisse l'eco delle preghiere, che da secoli i loro antenati avevano
fatto risuonare sotto le volte dell'antica parrocchia al Maio, nonché l'eco delle
preghiere dei loro fratelli periti nella catastrofe, segno, non solo di una comunità
ritrovata, ma anche rivendicazione delle proprie radici e, quindi, della propria
identità, dal momento in cui il terremoto aveva annullato tutte le testimonianze del
passato e "perfino l'immagine della ricca e vitale stratificazione storica dei
luoghi".
Modello di vero sacerdote
Svolse un'assidua azione pastorale, distinguendosi per il culto della carità, per l'amore
degli uomini e desiderio di far loro del bene, l'abnegazione e 1'instancabile operosità
sì da essere definito "modello di vero sacerdote". Intensa anche la sua
attività di scrittore, racchiusa in diverse opere e nella collaborazione a riviste come
Il Catechista Cattolico di Piacenza, La Croce, La Libertà Cattolica di Napoli. Colpito da
emorragia cerebrale, mentre celebrava la messa, morì il 17aprile 1898.
Il 13 aprile 1991, il vescovo d'Ischia, Monsignor Antonio Pagano, alla
presenza del Clero, delle Autorità e del popolo che gremiva la Basilica Pontificia del
Sacro Cuore di Gesù e di S. Maria Maddalena, annunciò la solenne apertura della Causa di
beatificazione del Servo di Dio Giuseppe Morgera, presente anche il Postulatore della
Causa, il Rev. Padre Carlos Lizarraga della Congregazione dei Passionisti. Il 15 dicembre
dello stesso anno fu conclusa la fase diocesana del processo e le risultanze del Tribunale
Ecclesiastico Diocesano, il rapporto sull'ortodossia di tutti gli scritti, redatto dai
Censori teologi, e tutta la documentazione, raccolta dalla commissione storica, furono
trasmessi a Roma. Nel marzo del 1993 il Congresso Ordinario della Congregazione per le
Cause dei Santi affidò al Rev.mo Relatore Generale, fra Ambrogio Eszer O.P., la causa
isclana del SdD Giuseppe Morgera. Nell'ottobre 1994 si portò a termine la stampa della
Positio super virtutibus per presentarla ai Consultori storici della Congregazione per le
Cause dei Santi, che 1'hanno discussa ed approvata il 21 febbraio 1995. Oggi, per
raggiunti limiti di età di Padre Carlos Lizarraga, la causa è stata affidata al
postulatore Padre Giovanni Zubiani della Congregazione dei Passionisti.
Il 23 aprile 2002 Sua Santità Giovanni Paolo II ha dichiarato VENERABILE il Servo di Dio Canonico Giuseppe
Morgera - Parroco di Casamicciola.
Domenica 22 settembre 2002, in occasione dell'anniversario dell'ordinazione sacerdotale
del SdD G. Morgera, nella Basilica Pontificia del Cuore di Gesù e di Santa Maria
Maddalena si è celebrata una solenne liturgia eucaristica di ringraziamento
presieduta da Sua Eminenza Josè Martins Saraiva -
Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi - e dal Vescovo d'Ischia Padre
Filippo Strofaldi.
Notizie e relazioni di grazie ottenute per intercessione del Venerabile Giuseppe
Morgera vanno indirizzate al Parroco di S. Maria Maddalena - 80074 Casamicciola
Terme (NA).
Benvenuti a Casamicciola Terme
La cittadina che da secoli vende salute
"Sotto
il sole di Casamicciola Terme"
Scritti - Testimonianze - Ospiti - Personaggi - Terme -
Miti e Leggende
Momenti particolari di vita e di storia locale estratti da "La Rassegna d'Ischia"
Ascoltare - Accogliere -
Amare
Sotto la guida illuminata e prudente del tuo Pastore,
sii una comunità che sa "ascoltare", una terra pronta ad
"accogliere",
una famiglia che si sforza di "amare" tutti in Cristo.
Come raggiungere l'isola d'Ischia
Torna al Premio "Ciro Coppola"